Le ultime contese elettorali italiane, sia nazionali sia locali, hanno spesso mortificato buona parte delle previsioni fatte dai sondaggisti che spesso, in passato, davano statistiche simili.

Dell'inviato Giuseppe Failla, pubblicista ed esperto economico italiano di finewsticino.ch

Molto deve essere cambiato nelle metodologie di rilevazione, fatto sta che la contesa per la poltrona di Governatore della Regione Lombardia sta vivendo uno scontro al calar bianco (anche) fra i sondaggisti. Le elezioni sono in calendario per il 12 e 13 febbraio prossimi.

La legge elettorale della Regione non prevede il ballottaggio: vince chi conquista la maggioranza dei seggi.

Principali contendenti

Nessuno, al momento, dubita della possibile rielezione del presidente uscente, il leghista Attilio Fontana, ma gli scenari di voto tendono a rappresentare delle realtà alquanto differenti.

I principali contendenti di Fontana sono Pierfrancesco Majorino del centrosinistra e Letizia Moratti del Terzo Polo. Guardando alle intenzioni di voto quelle rilevate da Noto vedono Fontana al 46%, Majorino al 28%, Moratti al 20%.

Non eccessivamente dissimili i dati resi noti da Ipsos che danno Fontana al 40-46%, Majorino al 31-36%, Moratti al 17-20%. Solo Winpoll vede Moratti al secondo posto dietro un Fontana in chiara difficoltà accreditato di un 41% dei consensi seguita dalla candidata del terzo polo al 27,6% e da quello del centrosinistra al 25%.

Preoccupa l’astensionismo

Infine, un numero che preoccupa tutti i candidati e che potrebbe cambiare le sorti della contesa è quello degli astenuti che sono stimati ben sopra il 35% dell’elettorato. Nel 2018 Fontana trionfò sfiorando il 50% dei voti, l’inseguitore Giorgio Gori, candidato del centrosinistra, non superò il 29%.

Questo significa che Fontana, pur in vantaggio, dovrebbe portare a casa un numero inferiore di consensi, segno che la disaffezione dell’elettorato alla Lega, già evidenziato nelle politiche, si evidenzia, pur con numeri inferiori, anche in una delle roccaforti del centrodestra, che in Lombardia governa da oltre un trentennio.

In caso di conferma dell’attuale Governatore molto importante sarà vedere quanti voti avrà la Lega e quanti gli alleati, primo fra tutti Fratelli d’Italia, leader della coalizione di governo nazionale. Per il terzo Polo guidato da Matteo Renzi e Carlo Calenda queste elezioni amministrative saranno una vittoria, comunque vadano.

Milano e Lombardia laboratori Terzo Polo

Le recenti politiche hanno mostrato come Milano in particolare e la Lombardia in generale siano un vero e proprio laboratorio per la forza politica. Nel capoluogo lombardo i consensi si sono attestati al 16%, il doppio della media nazionale mentre nella Regione al 10%.

Anche tenendo conto dei sondaggi meno favorevoli in meno di sei mesi il Terzo Polo si troverebbe a vedere raddoppiati i voti nella Regione locomotiva d’Italia per ricchezza ed economia.

Moratti forte nelle metropoli

La forza della Moratti sono i contesti metropolitani dove le intenzioni di voto. Moratti è stata sindaco di Milano. E’ sua la vittoria contro Smirne che ha portato a Milano l’Expo 2015, vero volano della ripresa del capoluogo lombardo che dopo quell’evento ha conosciuto un rinascimento che è tutt’altro che concluso.

Molti dimenticano che Moratti è stata a lungo presidente di Ubi Banca, istituto bancario fortemente radicato nelle province di Bergamo e Brescia. Quando Intesa Sanpaolo lanciò l’Opa sulla banca fu merito principalmente della Moratti se in sede di trattativa i soci ebbero un ammontare maggiore rispetto a quello originariamente pensatoi da Carlo Messina.

Da interpretare effetto Pandemia su Fontana

Un’incognita tutta da interpretare è la debolezza relativa di Attilio Fontana e quanto la crisi della leadership di Matteo Salvini possa impattare il consenso si uno dei suoi maggiori delfini.

L’immagine del Governatore ha avuto un tracollo drammatico nel corso della pandemia per la gestione dilettantistica dell’emergenza, insieme all’assessore alla Sanità Giulio Gallera (poi sostituito dalla Moratti). Nessuno dimentica le convocazioni di persone anziane per la somministrazione del primo vaccino arrivate sia sms nel corso della notte per appuntamenti fissati il giorno successivi spesso a decine di chilometri di distanza.

Bossi non rema contro. Per ora

A questo vanno aggiunte le turbolenze interne alla Lega e in particolare ai mal di pancia del Comitato del Nord, che racchiude gli scissionisti legati a Umberto Bossi, che ha lanciato il movimento. Il Senatur ha deciso che il terreno dello scontro fra le anime della Lega non saranno le elezioni lombarde.

Quindi nessun accordo è stato fatto con Letizia Moratti che avrebbe ovviamente gradito l’appoggio di una lista del Comitato. E che è pronta ad accogliere tutti i voti dei leghisti che, nel segreto dell’urna, vorranno iniziare la discontinuità rispetto alla gestione di Matteo Salvini.