Un caso penale che coinvolge Credit Suisse: un ex dipendente e trafficanti di droga bulgari condannati e multati. Credit Suisse ricorrerà in appello.

Si è concluso con un verdetto di colpevolezza il processo avviato lo scorso febbraio presso il Tribunale federale di Bellinzona, a carico di un ex dipendente di Credit Suisse, di una gang criminale di un ex lottatore bulgaro, coinvolta in traffico di tonnellate di cocaina, omicidi e riciclaggio, e dello stesso Credit Suisse, comunica il Tribunale (comunicato in tedesco).

L'ex dipendente del Credit Suisse è stato condannato a 20 mesi di carcere e a una multa per riciclaggio di denaro: entrambe le sentenze sono esecutive.

Richieste di risarcimento

Credit Suisse è stato accusato dal Tribunale di gravi carenze nella gestione dei rapporti con la clientela facente capo alla banda criminale e nell’applicazioni delle norme sull’antiriciclaggio di denaro. Per queste mancanze, Credit Suisse dovrà pagare una multa di 2 milioni di franchi svizzeri (2,1 milioni di dollari).

Il Tribunale ha inoltre ordinato la confisca di beni per un valore di oltre 12 milioni di franchi detenuti nei conti dell’organizzazione criminale presso la banca. Da ultimo Credit Suisse è stato condannato a versare a titolo di indennizzo oltre 19 milioni, cifra che corrisponde ai beni che non è stato possibile confiscare ai criminali per gli errori fatti dalla banca.

Ricorso in appello

Il problema principale è che la condanna penale riguarda la banca stessa e non solo un suo bancario, e questo potrebbe avere delle conseguenze imprevedibili, soprattutto nelle attività internazionali della banca. E Credit Suisse farà di tutto per evitare questa situazione.

Subito dopo il verdetto, la banca ha rilasciato una dichiarazione: Credit Suisse ha preso atto della decisione presa «per alcune inadeguatezze organizzative storiche» e farà ricorso in appello, affermando che l'indagine risale a più di 14 anni fa.

La banca ha inoltre dichiarato che «il suo impianto per la lotta contro il riciclaggio di denaro è stato costantemente testato e rafforzato nel tempo, in conformità con l'evoluzione degli standard normativi. Per Credit Suisse è fondamentale generare una crescita aziendale conforme ai requisiti legali e normativi».

Falcon: il precedente

La sentenza contro il Credit Suisse non è priva di precedenti, anche se si tratta di un solo caso e relativamente recente. Lo scorso dicembre, il Tribunale penale federale ha condannato la Falcon Private Bank di Zurigo, che nel frattempo è stata liquidata, ad una multa di 3,5 milioni di franchi svizzeri per carenze organizzative, le stesse che hanno portato al verdetto contro il Credit Suisse.

La colpa: controlli inadeguati nel caso di riciclaggio e corruzione del fondo sovrano malese 1MDB. L'ex capo di Falcon Eduardo Leemann è stato accusato, ma assolto, dall'accusa di riciclaggio di denaro a Bellinzona.