Nel corso della breve ed esplosiva carriera di Klaus Mäkelä, direttore d’orchestra e violoncellista finlandese classe 1996, sembra ripetersi lo stesso copione: al debutto sul podio di una nuova orchestra segue in pochissimo tempo una proposta di collaborazione stabile, quasi che i musicisti rimangano stregati dal suo gesto minimale ma efficacissimo.
È successo per la prima volta nel 2017 con la Swedish Radio Symphony Orchestra, che ne ha fatto il direttore ospite principale più giovane della sua storia a soli due mesi dal concerto; e ancora nel 2018 con la Oslo Philharmonic, che lo ha voluto come direttore principale, e nel 2019 con l’Orchestre de Paris, che lo ha nominato direttore musicale.
Coniugare la guida di due orchestre così diverse, la Oslo Philharmonic e l’Orchestre de Paris, per Klaus Mäkelä non è un peso ma una ricchezza.
Pianista italiana
«Quando da Parigi mi hanno offerto il lavoro, ho pensato che era la cosa perfetta da fare. E poi ovviamente è scoppiata l’emergenza pandemica, che mi ha fatto capire ancora di più che era esattamente la cosa giusta da fare – è molto più sostenibile, artisticamente, concentrarsi su due orchestre con un profilo e con un repertorio completamente diverso. Lavorare con entrambe, che suonano a un livello di eccellenza così alto, è un vero piacere» ha detto in un’intervista a «Bachtrack».
La pianista italiana Beatrice Rana non è da meno. Virtuosismo intelligente e spiccata sensibilità l’hanno resa a soli 29 anni una tra le interpreti più contese dalle sale da concerto di tutto il mondo. Le sue interpretazioni di brani fondamentali per il repertorio pianistico – come gli Studi di Chopin e le Variazioni Goldberg di Bach – sono già entrate nel pantheon delle incisioni di riferimento, accanto a quelle di interpreti ben più maturi.
Da virtuoso a virtuoso, Beatrice Rana si fa portavoce dell’omaggio di Sergej Rachmaninov a Niccolò Paganini, il cui Capriccio n. 24 in la minore costituisce il tema delle ventiquattro variazioni della Rapsodia per pianoforte e orchestra del compositore russo. Monumentale impresa pianistica che saprà rendere con la chiarezza di visione che la distingue.
Programma
Sergej Rachmaninov (1873 - 1943)
Rapsodia su un tema di Paganini per pianoforte e orchestra, op. 43
Dmitrij Šostakovič (1906 - 1975)
Sinfonia n. 7 in do maggiore, op. 60 Leningrado
- Orchestre de Paris
- Klaus Mäkelä, direttore
- Beatrice Rana, pianoforte