Ad agosto non si è arrestata la caduta della raccolta del risparmio gestito in Italia. La mappa di Assogestioni rileva flussi netti negativi per 3,379 miliardi di euro, ancora in rosso dopo i -3,82 miliardi di luglio, per un totale da inizio 2023 di -26,3 miliardi.
Dell'inviato Giuseppe Failla, pubblicista italiano di finewsticino.ch
Prosegue l’annus orribili dell’asset management italiano. Il recupero dei mercati azionari ha solo parzialmente compensato la fuga di capitali che sono migrati verso Btp e obbligazioni societarie che, complice la continua stretta monetaria da parte della Bce, offrono rendimenti allettanti per i risparmiatori.
Come se questo non bastasse l’inflazione ha diminuito la liquidità destinata al risparmio delle famiglie per via dei maggiori costi legati ai consumi, drenando risorse. A fine agosto l’industria del risparmio gestito italiano contava su masse per 2273,92 miliardi di euro rispetto ai 2285,81 miliardi di fine luglio.
Nello specifico, il saldo negativo di 3,37 miliardi fatto registrare dalla raccolta ad agosto deriva dal risultato dei fondi aperti che hanno segnato un rallentamento dei deflussi a -795 milioni, dai -2,9 miliardi di luglio (-10,68 miliardi nel 2023), parzialmente controbilanciati dai fondi chiusi che hanno registrato un saldo positivo per 204 milioni (+159 milioni a luglio, +1,98 miliardi da inizio 2023) mentre le gestioni di portafoglio hanno chiuso in rosso per 2,78 miliardi (-1,07 miliardi a luglio,-17,59 miliardi da gennaio).
Afflussi su obbligazionari e monetari
Passando all’analisi delle singole categorie dei fondi aperti sono proseguiti gli afflussi sui fondi monetari e obbligazionari, che hanno fatto segnare un saldo positivo nel mese rispettivamente di 1,059 miliardi di euro e di 664 milioni.
Per quanto risguarda i monetari si tratta di un’inversione di tendenza rispetto al recente passato mentre per gli obbligazionari è la conferma di un trend che da inizio anno ha fatto segnare afflussi positivi per 14,276 miliardi sulla categoria.
Nel mese di agosto si sono di fatto azzerati i riscatti dagli azionari pari a -11 milioni, dai -417 milioni di luglio, pari a +2,83 miliardi da gennaio). Ancora in territorio negativo i fondi flessibili e i bilanciati, rispettivamente a -1,55 miliardi (-2,02 miliardi a luglio, -14,97 miliardi da gennaio) e -931 milioni (-1,31 miliardi a luglio, -9,74 miliardi da gennaio).
Guardando alla nazionalità prosegue la debacle dei fondi di diritto estero (-1,11 miliardi), mentre sono in positivo i fondi di diritto italiano (321 milioni).
Intesa Sanpaolo -2,19 miliardi
Tra le singole società di gestione, le maggiori hanno fatto segnare i risultati in rosso ad agosto. La peggiore in termini assoluti è stata Intesa Sanpaolo che ha fatto registrare un saldo negativo per 2,19 miliardi, di cui -2,47 miliardi riferiti ad Eurizon e +273 milioni a Fideuram.
Il gruppo Generali ha fatto segnare un saldo negativo per -1,43 miliardi, Amundi per 207 milioni, e Anima per 853 milioni. In attivo invece Bnp Paribas con 661 milioni, Schroders con 350 milioni, il gruppo Mediolanum con 280 milioni e Poste Italiane con 205 milioni.
Ubs A.M. a fine agosto risultava avere masse per 17,811 mld, con deflussi per 169 milioni. Non è stata fornita la variazione delle masse di Credit Suisse che risultano pari a 11,59 miliardi di euro.