Nell’ultimo triennio l’alfabetizzazione e le competenze finanziarie italiane sono aumentate, anche se a un ritmo molto lento. Nel 2023 l’indicatore complessivo calcolato da Bankitalia è risultato pari a 10,6 su una scala da 0 a 20, in lieve miglioramento rispetto al 10,1 del 2020.
Banca d’Italia conduce dal 2017 – con cadenza triennale – un’indagine campionaria sull’alfabetizzazione finanziaria e sulle competenze finanziarie in Italia. L’indagine del 2023 ha coinvolto un campione di circa 5.000 individui di età compresa tra i 18 e i 79 anni residenti in Italia.
Il livello di alfabetizzazione finanziaria è stato ricavato come la somma di 3 parametri ovvero «Conoscenze» su concetti come: l’inflazione, il tasso di interesse, la differenza tra tasso di interesse semplice e composto, la diversificazione del rischio; «comportamenti» riferiti alla gestione delle risorse finanziarie nel breve e nel lungo termine, alla fissazione di obiettivi finanziari, alla programmazione delle risorse, alla puntualità nei pagamenti, al risparmio negli ultimi mesi e «atteggiamenti» in merito all’orientamento degli individui al risparmio, e all’accortezza nell’uso del denaro.
In calo le conoscenze finanziarie
Il miglioramento è dovuto all’effetto positivo delle componenti «comportamento» (da 4,2 a 4,6) e «atteggiamenti» (da 2,0 a 2,3), che hanno in parte compensato la flessione totalizzata dall’indicatore delle «conoscenze» che è passato da 3,9 a 3,7.
Il livello di alfabetizzazione finanziaria varia a seconda di alcune caratteristiche delle persone. Aumenta al crescere del titolo di studio: le persone con licenza media o inferiore hanno in media 9,5 punti mentre i diplomati e i laureati ottengono rispettivamente 11,0 e 11,8 punti. Il punteggio è minore tra i giovani tra 18 e 34 anni (9,8) e nella popolazione con oltre 64 anni (10,3). Vi è un divario di genere che penalizza le donne il cui punteggio, pari a 10,4, è inferiore di 0,4 punti rispetto a quello degli uomini.
Buio su finanza digitale
L’edizione 2023 rileva per la prima volta le competenze di finanza digitale in Italia, misurate anch’esse da conoscenze, comportamenti e atteggiamenti in finanza digitale. L’indicatore complessivo è pari a 4,4 su una scala da 0 a 10.
L’indicatore sulle conoscenze in finanza digitale misura 1,2 su una scala da 0 a 3. Tra gli aspetti più interessanti si evidenzia che circa il 70% degli intervistati ritiene che le cripto-attività hanno lo stesso corso legale del denaro e che per il 63% i contratti conclusi digitalmente non hanno valore legale. Metà degli intervistati, spiega Bankitalia, non è consapevole del fatto che la diffusione online di informazioni personali rende possibile delineare alcune preferenze individuali e personalizzare le offerte commerciali.
Password conto condivisa con amici
L’indicatore sui comportamenti in finanza digitale è pari a 2, su una scala da 0 a 4. Tra i risultati si sottolinea che il 30% del campione dichiara di condividere con amici la password del conto di deposito o di diffondere online informazioni sulla propria situazione finanziaria; meno del 30% modifica le password con regolarità; infine, poco meno del 20% controlla se i fornitori di servizi finanziari acquistati online sono soggetti regolamentati.
Pochi attenti a sicurezza siti
L’indicatore sugli atteggiamenti in finanza digitale è pari a 1,2 su una scala da 0 a 3. Solo il 32% degli intervistati presta attenzione alla sicurezza dei siti internet prima di concludere transazioni e solo il 40% è consapevole che le reti pubbliche wi-fi non garantiscono la sicurezza negli acquisti; il 50% non presta attenzione alle condizioni contrattuali quando effettua acquisti online.