One Swiss Bank, nata dalla fusione nel 2021 della One Swiss Bank di Lugano e della ginevrina Banque Profil de Gestion, ha chiuso in utile l'anno scorso, più rapidamente di quanto previsto.

One Swiss Bank ha realizzato un utile netto di 657.876 franchi, rispetto a una perdita di 4,8 milioni di franchi nel 2021, anno in cui è stata completata la fusione. Il risultato positivo è arrivato prima del previsto, come ha riferito venerdì la banca privata.

L'utile prima di interessi, imposte e ammortamenti (EBITDA) per l'intero anno è ammontato a 5,3 milioni di franchi, di cui 4 milioni conseguiti nella seconda metà dell'anno, con un margine EBITDA del 18,7%.

Un anno complesso

«Dopo un anno impegnativo in cui i mercati finanziari globali hanno sperimentato turbolenze senza precedenti, siamo lieti di comunicare che la ristrutturazione finanziaria di One Swiss Bank è stata ultimata. Quando la nostra fusione è stata completata nel giugno 2021, il nostro obiettivo di base era quello di raggiungere un utile netto entro 24 mesi», ha dichiarato il CEO Grégoire Pennone a proposito dei risultati.

«Questo obiettivo è stato raggiunto in meno di 18 mesi, nonostante la nota serie di shock che hanno colpito duramente i mercati finanziari nel 2022», ha aggiunto Pennone.

Come molte altre istituzioni attive nel wealth management, anche One Swiss Bank ha registrato un calo dei suoi Assets under Management (AuM). L'anno scorso, il patrimonio gestito è calato dell'11% a 4,51 miliardi di franchi da 5,05 miliardi, principalmente a causa degli impatti negativi dei mercati registrati da tutte le business units. L’AuM è diminuito del 9,5% nel wealth management, del 15,2% nella gestione patrimoniale, assieme ad un calo del 9,5% nei servizi patrimoniali.

Insoddisfazione per le quotazioni del titolo

Secondo la banca, la contrazione degli AuM è stata quasi interamente dovuta a fattori di mercato con un saldo netto tra nuovi flussi in entrata e in uscita vicino allo zero.

«Poiché i nostri AuM sono prevalentemente investiti, riteniamo che questo calo, che è in linea con quanto abbiamo potuto osservare tra i nostri concorrenti diretti, potrebbe essere invertito nel 2023», ha affermato Pennone.

Il CEO, inoltre, non è soddisfatto delle quotazioni azionarie della banca che giudica insoddisfacenti, e ritiene che la sottoperformance sia dovuta principalmente ad un mercato ristretto per il titolo.