Blue Note Milano, aperto nel 2003, è il più noto jazz club e ristorante dell’Europa continentale, si estende su una superficie di 1.000 metri quadrati su tre diversi livelli. Il che lo rende più comodo e spazioso del suo storico fratello maggiore del Greenwich Village di New York.

Dell'inviato Giuseppe Failla, pubblicista ed esperto economico italiano di finewsticino.ch

Il locale si trova nel quartiere Isola, il più futuristico di Milano grazie ai grattacieli Unicredit di Piazza Gae Aulenti e il Bosco Verticale, ma anche un quartiere all’antica pieno di palazzi di ringhiera e case stile «vecchia Milano».

In un Paese come l’Italia che ospita Umbria Jazz, uno dei festival più famosi del settore, il Blue Note Milano produce oltre 300 spettacoli l’anno, fatturando, secondo Fonti Siae, circa il 25% dell’incasso complessivo del jazz in Italia.

Reverse takeover

Nel 2014 Paolo Colucci, avvocato milanese tra i fondatori di Blue Note Milano, decise di quotare la società nell’allora mercato Aim di Borsa Italiana. Due anni dopo Casta Diva, multinazionale attiva nel settore della comunicazione per la produzione di «branded content», video virali, contenuti digitali, film e live music entertainment, effettuò un’operazione di reverse takeover sull’azienda, che le consente oggi di essere quotata sull’Euronext Growth Milan. Il titolo ha chiuso il 2022 con una crescita del 98,4%, che han nettamente sovraperformato il paniere di riferimento che nello stesso periodo ha ceduto il 19,3%.

Andrea De Micheli: «Con due anni di anticipo»

Andrea De Micheli 555

Il presidente e ad, Andrea De Micheli (nella foto sopra), ha spiegato che «l’andamento del nostro titolo in Borsa riflette un anno estremamente positivo per il Gruppo. Abbiamo dovuto addirittura aggiornare in meglio il Piano Industriale pubblicato a maggio, perché il Gruppo raggiungerà con due anni di anticipo i risultati che erano previsti alla fine del 2024, anno nel quale il piano aggiornato prevede un valore della produzione pari a 81,8 milioni di euro, con quasi sette milioni di Ebitda».

Signor De Micheli, qual è stato il fatturato 2021/2022 del Blue Note?

Ha realizzato un fatturato di 4 milioni di euro con oltre 61.000 biglietti venduti e oltre 160 spettacoli «sold out». Nel 2022 siamo tornati all’utile dopo un 2020 e un 2021 di sofferenza. Abbiamo resistito, non abbiamo licenziato neanche una persona. abbiamo anticipato la cassa integrazione perché siamo una grande famiglia e non volevamo che i nostri soffrissero altre quello che altri hanno dovuto sopportare.

Ci dia qualche altro numero del locale, per capire ancora meglio l’ordine di grandezza.

È un locale che contiene 300 posti a sedere. Si cena e si beve serviti dal cameriere al tavolo. L’acustica è molto curata. Il locale si articola in un parterre su due livelli e una balconata. Gli ingegneri del suono hanno tarato la diffusione delle casse al microsecondo in modo che l’acustica arrivi in perfetto sincrono in ogni parte del locale.

Ospitiamo 65.000 clienti l’anno, siamo aperti 9 mesi su dodici, sei giorni la settimana con due spettacoli al giorno. Questo’anno la chiusura estiva potrebbe essere più breve perché abbiamo in programma di rimanere aperti con «una location outdoor».

Avete in Programma di organizzare eventi fuori Milano?

Certamente rifaremo Musica sotto le stelle al Castello di Bard in Valle D’Aosta, stiamo trattando con un teatro di Cagliari e pensiamo di espanderci in molte altre location. Abbiamo parlato col sindaco di Lugano durante lo scorso «Estival Jazz». Non abbiamo concretizzato ma contiamo di farlo. Ci piacerebbe molto fare qualcosa per gli amici di Lugano.

Quali sono gli obiettivi per il 2023?

Abbiamo in programma di fare una serie di serate di Gala come Capodanno, San Valentino o Halloween. Inoltre, mi piacerebbe fare quattro o cinque serate con artisti di fama che di solito riempiono i palazzetti, disposti a andare in cornici più piccole.

Mi piacerebbe fare una serata con un grande artista dividendo i posti in due. Riserverei 200 posti per chi se lo può permettere con biglietti da 2 o 300 euro mentre la balconata lascerei a prezzi abbordabili. il nostro pubblico è ringiovanito come età media. Sappiamo che ci sono pochi boomers e tanti «millenials» e generazione zeta. Nel secondo spettacolo serale l’età è più giovane grazie al «nice price» cui vengono venduti i biglietti.

Avete in programma altre aperture in Italia?

Ce lo hanno chiesto in molti. C’è qualche puor parler, ma al momento non posso aggiungere altro.

Potendo esprimere un desiderio qual è il suo per il Blue Note?

Il Blue Note ha una produzione varia. Realizziamo eventi per pochi ed eventi per molti. Quel che è certo è che abbiamo un ruolo sociale. Ogni anno 60.000 persone escono felici dal nostro locale.

Mi piacerebbe che il Comune ci premiasse con l’Ambrogio d’oro (Ambrogino d'oro è il nome con cui sono comunemente chiamate le onorificenze conferite dal comune di Milano. Vi sono due categorie: Medaglia d'oro Attestato di civica benemerenza).