Dopo il provvedimento Antitrust la banca guidata da Carlo Messina ha cambiato le modalità di passaggio alla banca digitale.
Dell'inviato Giuseppe Failla, pubblicista italiano di finewsticino.ch
Volendo usare il titolo di una delle telenovelas sudamericane più famose degli anni ’80 si potrebbe dire che «Anche i ricchi piangono». Uscendo di metafora, non ci sono dubbi sul fatto che la vicenda Isybank rappresenti una parentesi poco fortunata per Intesa Sanpaolo, un inciampo che non ha fatto certamente piacere al Ceo Carlo Messina.
La banca, anche per chiudere la contesa con l’Antitrust, ha modificato le modalità di passaggio a Isybank. L’istituto ha annunciato che consentirà ai clienti trasferiti il 16 ottobre 2023 di scegliere se rimanere nella banca digitale del gruppo o tornare a Intesa. Inoltre, i correntisti potranno decidere anche di aprire un nuovo conto «a condizioni pari o migliorative rispetto a quelle originarie». Coloro per i quali il trasferimento era previsto per il prossimo 18 marzo, invece, saranno informati che non sarà possibile procedere senza il loro consenso espresso.
Macchina indietro
Queste decisioni di fatto sconfessano il passaggio forzoso della clientela alla nuova entità. Lo scorso anno Messina, Ceo di Intesa Sanpaolo, aveva presentato Isybank, la nuova banca digitale del gruppo. L’istituto aveva individuato circa 2,4 milioni di clienti con operatività prevalentemente digitale e aveva programmato il trasferimento in due fasi. La prima è avvenuta il 16 ottobre scorso e ha coinvolto 275.000 clienti.
Oltre 5.000 di questi clienti, ritenendo «non chiaro» il metodo con cui è stato effettuato il trasferimento, hanno attivato l’Autorità garante della concorrenza e del mercato che ha impugnato tale trasferimento perché sarebbe stato effettuato senza il consenso espresso dei correntisti e con modalità non conformi alle normative del consumatore. L’Autorità ha poi criticato le comunicazioni relative al passaggio, definendole «ambigue» e diffuse «senza modalità coerenti con l’importanza della questione trattata».
Nuova strategia nell’immobiliare
Isybank non è stata l’unica nota stonata della fine anno per Intesa Sanpaolo. La banca ha dovuto prendere atto che le politiche attivare nel settore immobiliare non hanno dato i risultati sperati e ha annunciato la creazione di una nuova realtà, Rexer, nata dalla partnership con, Homepal e Bper Banca. Sarà l’unica agenzia immobiliare ad operare in tutte le città italiane, forte della complementarità dei modelli di servizio di Intesa Sanpaolo Casa e di Homepal.
Facendo leva sulle reti di Intesa Sanpaolo e Bper soddisferà le esigenze dei clienti nella compravendita immobiliare attraverso servizi tecnologici, presenza fisica nelle principali città e naturalmente con l’esperienza dei propri agenti.
La nuova società nasce dal conferimento in Homepal della partecipazione del 100% di Intesa Sanpaolo Casa, oltre ad un investimento di circa 15 milioni di euro nel capitale da parte di Intesa Sanpaolo e Bper, quest’ultima già presente in precedenza nella compagine societaria di Homepal.
A seguito di questa operazione, Intesa Sanpaolo partecipa al capitale di Rexer con una quota del 49%, mentre il restante capitale è detenuto dai già soci di Homepal per il 34% e da Bper Banca per il 17%.