Secondo la classifica redatta da S&P Global Market Intelligence, la banca guidata da Andrea Orcel, con un cost/income al 39% non ha rivali nel Belpaese.
Dell'inviato Giuseppe Failla, pubblicista italiano di finewsticino.ch
Unicredit è appena sotto il podio delle banche più efficienti e meglio gestite d’Europa. Hanno fatto meglio la turca Türkiye Cumhuriyeti Ziraat Bankasi con un cost/income ratio al 32,09%, seguita dalla norvegese Dnb Bank (34,6%) e dalla svedese Swedbank (36,1%).
Il cost income ratio di Unicredit, pari al 39% è in calo dello 0,3% rispetto ai primi tre mesi dell’anno. Molto più interessante il raffronto con il dato di un anno fa riaspetto al quale il calo è del 10%, segno che la strategia di robusto taglio dei costi promossa dal Ceo Andrea Orcel basata sull’addio alle consulenze e su migliaia di uscite volontarie sta dando i suoi frutti.
Intesa Sanpaolo al 9° posto
La banca guidata da Carlo Messina si deve accontentare di essere nella top ten europea, ma molto più distante dal podio ed esattamente al nono posto. Intesa Sanpaolo ha un cost income ratio del 42,19%, in riduzione del 6,6% rispetto allo scorso anno ma in aumento nel secondo trimestre 2023.
Chi ha decisamente sorpreso tutti e il Monte dei Paschi di Siena che si è posizionato al tredicesimo posto. Un risultato prestigioso che riporta l’istituto di credito senese nel ghota bancario europeo. Il cost income/ratio di Mps è del 46,2% in calo del 6,6% rispetto al primo trimestre ma soprattutto in flessione del 25,9% rispetto allo scorso anno.
Poco distante dal Monte troviamo Banco Bpm che occupa il 15esimo posto con un cost income/ratio del 47,8% mentre il pacchetto dalle italiane e chiuso dal ventunesimo posto di Bper (51,29%).
Dato medio 2022
Il dato di Bper è comunque decisamente superiore al dato medio fatto registrare dalle banche italiane. Secondo dati Bankitalia alberati da Unimpresa nel 2022 è risultato pari al 63,1% che è anche il risultato migliore degli ultimi cinque anni. Era al 66,2% nel 2018, al 65,5% nel 2019, al 71,2% nel 2020 e al 67,2% nel 2021. Il cost-income delle banche italiane è migliorato di 4,7 punti percentuali in cinque anni e di ben 6,1 punti percentuali nel solo 2022.
Secondo il report del Centro studi dell’associazione dal 2018 al 2022 i ricavi delle banche ammontano a 413 miliardi di euro mentre il totale degli utili è pari a 75 miliardi a fronte di costi stabili a 55 miliardi e con accantonamenti e rettifiche ridotti del 39% dal 2018. Il return on equity nel quinquennio è passato dal 5,6% al 9%.
Chiuse 4.424 filiali in 5 anni
Dal 2018 al 2022 sono state chiuse 4.424 filiali. Nell’arco del quinquennio gli sportelli sono calati del 17,4%, da 25.409 a 20.985 e solo nell’ultimo anno le chiusure sono state 665, in media circa 55 al mese, più di 2 per ciascun giorno lavorativo. Le filiali bancarie erano 24.312 nel 2019, 23.480 nel 2020, 21.650 nel 2021.
Una razionalizzazione che è andata di pari passo alla progressiva e costante diminuzione delle aziende bancarie. Erano 505 nel 2018, 488 nel 2019, 474 nel 2020, 456 nel 2021 e 438 nel 2022; nel quinquennio si è quindi registrata una riduzione di 67 realtà tra fusioni, acquisizioni e salvataggi, pari a una discesa del 13,3%.