Non accenna a rallentare l’utilizzo del «Buy Now, Pay Later» da parte dei consumatori italiani.

A luglio, complici i saldi, questo modello di finanziamento è aumentato del 60%. Lo evidenzia l’ultimo Rapporto sul credito italiano – «Trends &Insights» di Experian, principale società di global information al mondo, per il mese di luglio.

La prima settimana dei saldi, iniziati il 6 luglio, ha fatto registrare un aumento di richieste del 21% rispetto alla settimana precedente. Ancora più notevole si è rivelato l’impatto dei Prime Day di Amazon: solo nel primo giorno, l’11 luglio, l’aumento del ricorso al Buy Now, Pay Later (BNPL) è stato del +189% rispetto al giorno precedente.

A luglio è salito anche il ricorso ai prestiti finalizzati all’acquisto di prodotti di consumo, cresciuti del 7,4% rispetto a giugno.

Aumentano richieste per elettrodomestici

Elettrodomestici e accessori per automobili sono stati i prodotti più richiesti, con un incremento della domanda di prestito rispettivamente del 34,4% e del 19,6%.

Variazioni positive anche per smartphone (+5,8%), prodotti e servizi di estetica (+5,8%), corsi di formazione (+4,6%) e autoveicoli usati (+4,4%). In calo del -6,6%, invece, la richiesta di finanziamento di auto nuove.

«Il BNPL continua a favorire la possibilità per i consumatori di acquistare prodotti e servizi in maniera più accessibile per le proprie finanze», commenta Armando Capone, General Manager Italy di Experian.

«Questa forma di finanziamento va infatti a intercettare il bisogno di fasce di popolazione meno abituate a ricorrere a canali tradizionali, come i giovanissimi: non a caso, da giugno scorso, la generazione Z ha registrato un incremento nell’utilizzo del +139%».

Rischio debito eccessivo

Lo strumento assicura al venditore immediatamente il denaro (pur a fronte di commissioni al soggetto finanziario) e un aumento della spesa media nel carrello online.

Per il consumatore c’è una immediatezza e semplicità con la suddivisione in 3-4 rate, ma anche per questo, specie fra i più giovani, sfuma la percezione di accendere di fatto un debito ed è meno facile tenere sotto controllo le spese e il debito complessivo.

L’allarme lo ha lanciato Bankitalia mettendo in guardia i diversi clienti evidenziando alcuni rischi, fra cui quello di un eccessivo indebitamento e di acquisti «non consapevoli». Stando ad alcune stime della Banca d’Italia, nel 2025 questo sistema di pagamento rappresenterà, in Italia, il 5% delle transazioni che vengono effettuate online.

E costituirà il 2% per quelle effettuate nei negozi fisici. Altre stime prevedono che entro il 2026 possa arrivare a muovere qualcosa come tre miliardi di euro, registrando una crescita media pari al 27% ogni anno.

Famiglie sempre più indebitate

Questo fenomeno si innesta in uno scenario che vede le famiglie italiane sempre più indebitate. Secondo un report rilasciato dalla Cgia di Mestre al 31 dicembre 2022 l’importo medio dell’indebitamento per nucleo familiare è salito a 22.710 euro.

Complessivamente, lo stock dei debiti bancari in capo a tutte le famiglie italiane si è attestato al livello record di 595,1 miliardi di euro, con un incremento del 3,5% rispetto all’anno precedente.

Le famiglie più indebitate vivono nella provincia di Milano, con un debito medio di 35.342 euro seguite da quelle di Monza-Brianza, con 31.984 euro e dai residenti a Bolzano, con 31.483 euro. Appena fuori dal podio notiamo c’è Roma, con un debito medio che ammonta a 30.851 euro e Como, con 30.276 euro.