UBS ha firmato un accordo per l’acquisizione, interamente in contanti e valutata 1.4 miliardi di dollari, della piattaforma di gestione patrimoniale Wealthfront, con sede in California.
Grazie a questo accordo UBS potrà accelerare i suoi piani di crescita negli Stati Uniti e aumentare considerevolmente la quota del segmento affluent.
«Wealthfront completa la nostra offerta negli Stati Uniti, fornendo la gestione patrimoniale agli investitori con un alto/altissimo patrimonio netto, creando relazioni di fiducia con i consulenti finanziari, e ci aiuterà a raggiungere l‘obiettivo che ci siamo prefissati di poter offrire, nel lungo termine, una soluzione di gestione patrimoniale scalabile e digitalizzata a tutto il segmento affluent», ha dichiarato Ralph Hamers, amministratore delegato del gruppo UBS.
Dopo la transazione, che dovrebbe essere completata nella seconda metà del 2022, Wealthfront diventerà una filiale interamente controllata da UBS e opererà come una business unit all'interno di UBS Global Wealth Management Americas.
Focus sugli investitori Millennial
Con sede a Palo Alto, California, Wealthfront è una piattaforma digitale che fornisce accesso a funzionalità di pianificazione finanziaria, servizi bancari e soluzioni di gestione degli investimenti, con un focus sugli investitori Millennial e «Gen Z».
Attualmente Wealthfront ha oltre 27 miliardi di dollari di asset in gestione, con più di 470.000 clienti negli Stati Uniti. A seguito dell'integrazione, i clienti di Wealthfront potranno beneficiare anche di tutta la competenza sulla gestione patrimoniale del colosso bancario e di tutta l’offerta di prodotti e servizi di UBS.
Crescita del segmento affluent a livello globale
L’accordo appena firmato conferma la strategia di UBS, annunciata da Hamers , che punta ad accrescere la clientela affluent attarverso un’offerta in grado di combinare strumenti digitali e intervento umano.
«È chiaro che dovremmo soddisfare gli imprenditori, ma dovremmo soddisfare anche quel segmento di mercato che potrebbe non avere ancora una assoluta dimestichezza con strumenti solo digitali ma che, contestualmente, non voglia piu‘un rapporto esclusivo, al 100%, con il consulente. Ci vorrebbe qualche cosa che stia a metà», ha detto Hamers in occasione della presentazione dei risultati del terzo trimestre della banca lo scorso anno, definendo questo segmento uno «sweet spot».
E ha aggiunto che il piano della banca è quello di crescere prima negli Stati Uniti per poi lanciare un’offerta al segmento affluent a livello globale.