Si prevede che la Banca nationale svizzera risparmierà oltre 600 milioni di franchi svizzeri in costi per interessi, mettendo sotto pressione le banche commerciali per reimpiegare a tassi più elevati le riserve in eccesso detenute presso la BNS.

Di Ugo Lagrotta, Orbit36 Risk Finance Solutions

Il 30 ottobre, la Banca nationale svizzera (BNS) ha colto di sorpresa i mercati comunicando che a partire dal 1° dicembre 2023

  • cesserà la remunerazione dei depositi a vista fino al livello della riserva obbligatoria;
  • abbasserà il fattore di soglia (da 28 a 25 volte il livello dei depositi a vista) per la remunerazione delle riserve non obbligatorie. I depositi a vista fino alla soglia saranno remunerati al tasso di riferimento della BNS.

L'analisi del passivo del bilancio della BNS evidenzia tre componenti principali: i depositi a vista delle banche commerciali, le operazioni di REPO (Repurchase Agreements) ed i titoli della BNS.

Quando i tassi d'interesse erano negativi, il reddito netto era leggermente positivo grazie alle esenzioni concesse alle banche; è diventato nullo quando il tasso d'interesse è stato portato a zero e successivamente negativo, raggiungendo i 3,4 miliardi di franchi nel primo semestre del 2023, quando i tassi d'interesse sono tornati in territorio positivo. Una semplice estrapolazione – ipotizzando che l'attuale tasso di interesse rimanga invariato – vedrebbe i costi per interessi superare i 6 miliardi di franchi per l'intero anno 2023.

Un doppio colpo

La principale conseguenza della politica di remunerazione delle riserve da parte della BNS (la BCE NON remunera le riserve) è che la capacità di generare utili da distribuire ai Cantoni e al Governo federale è molto limitata. La politica di remunerazione delle riserve ha alimentato la redditività delle banche (attraverso un aumento del margine di interesse) a spese dei Cantoni, che hanno dovuto finanziare i loro deficit di bilancio aumentando le tasse ai cittadini.

In definitiva, i contribuenti ed i correntisti subiscono un doppio colpo, sostenendo i costi della politica di remunerazione delle riserve della BNS e non essendo compensati per la liquidità ed i fondi che forniscono alle banche. La liquidità presente nel sistema è talmente abbondante che le banche hanno ben pochi incentivi a trasferire ai clienti l'aumento dei tassi di interesse.

Risparmio di oltre 600 milioni

L'impatto economico della recente modifica della politica di remunerazione delle riserve è stato stimato da diversi analisti in un risparmio di BNS di circa 620-650 milioni di franchi svizzeri all'anno sui costi degli interessi. Tuttavia, la BNS dispone di ulteriori strumenti per ridurre ulteriormente i costi:

  • Può ridurre ulteriormente lo spread (attualmente -50 pb) applicato al tasso d’interesse (attualmente 1,75%) con cui vengono remunerate le riserve in eccesso
  • Può ridurre ulteriormente il fattore di soglia (sarebbe auspicabile una maggiore trasparenza riguardo la metodologia di calcolo del fattore di soglia stesso)
  • Può aumentare il livello di riserve minime che le banche commerciali devono detenere a fini di regolamentazione.

Queste modifiche non possono essere applicate meccanicamente senza tener conto dell'impatto sui vari soggetti interessati e devono essere coerenti con il mandato e gli obiettivi più ampi della BNS nell'ambito di un solido quadro di politica monetaria.

Sotto pressione

Dal punto di vista delle banche commerciali, queste modifiche mettono sotto pressione le banche che preferiscono detenere riserve significativamente superiori, obbligandole a reimpiegarle a tassi più elevati per garantire la produzione di reddito da interessi nel tempo. Poiché il livello, la forma e l'interazione delle curve dei rendimenti cambiano continuamente per riflettere i cambiamenti nelle aspettative degli operatori di mercato, si conferma la necessità di gestire «proattivamente» entrambi i lati del bilancio in modo olistico.

I processi di riallocazione e gestione non possono essere automatizzati con un intervento umano «minimo», come incautamente previsto da alcune banche che hanno ridotto l’attività di ALM ad una mera funzione di «esecuzione». L'analisi del livello del margine interessi generato dalle banche commerciali nel 2024 identificherà le banche che hanno avuto più successo nella loro strategia di gestione delle attività e delle passività.