Il CEO di Intesa Sanpaolo, in una lectio magistrali all’università di Padova difende le banche italiane e si candida a sostenere le ambizioni del Nord Est.

«Il grado di patrimonializzazione delle banche è ai massimi storici, con il rapporto tra patrimonio di miglior qualità e attività a rischio pari al 16,2% per le italiane, addirittura superiore alla media di tutte le banche dell'area dell'euro (15,8%). Gli attuali livelli sono più che doppi rispetto a quelli del 2007-08. Sono stati compiuti enormi progressi nella qualità del credito».

Ad affermarlo non è stato il presidente dell’associazione bancaria italiana (ABI) Antonio Patuelli ma Carlo Messina, CEO di Intesa Sanpaolo, durante la Lectio magistralis tenuta in occasione del conferimento della laurea ad honorem all'Università di Padova. Messina ha parlato da presidente dell’Abi anche se non ha la minima intenzione correre per la successione di Patuelli. Ha detto ciò che avrebbe voluto sentire dire da Patuelli.

Un decennio di tassi negativi

«Si tratta di un risultato che è giusto ribadire per lo sforzo che le banche hanno compiuto nel de-risking e nel miglioramento della gestione del credito – ha aggiunto. Il rapporto tra crediti deteriorati e totali è sceso da quasi il 17% dei massimi del 2015 al 2,4% del 2023, al lordo delle rettifiche di valore, che equivale a solo l'1,1% nei bilanci delle banche».

Messina ha poi ricordato che la posizione di liquidità è ampiamente superiore ai minimi regolamentari e la redditività è decisamente migliorata dopo quasi un decennio di tassi negativi e che quindi le banche sono in grado di affrontare con ampi buffer di capitale e liquidità sia i rischi tipici del loro business che quelli nascenti e crescenti.

Assist a Zaia

I destinatari di questa prolusione sono stati, evidentemente, i presentii alla laurea e quindi i maggiorenti del Nord Est. Quest’area del Paese, che ha nel Governatore del Veneto Luca Zaia il suo maggiore referente politico, recentemente sta mettendo in atto una serie di iniziative per affrancarsi dal traino della Lombardia sia in economia sia in politica, il che significa che la parte veneta della Lega ha iniziato un percorso di disconoscimento della leadership di Matteo Salvini.

La decisione della finanziaria pubblica Veneto Sviluppo di liquidare i soci privati, l’ambizione di Banca Finint di creare un polo di influenza regionale acquistando sei testate locali e preparandosi a lanciare un fondo infrastrutturale da 1 miliardo di euro, sono tutti segnali di un desiderio di emancipazione che Messina ha perfettamente colto e che non vuole lasciare cadere nel vuoto.

«Il miglior CEO in Italia»

Zaia ha inviato un messaggio di complimenti a Messina definendolo «un professionista di fama internazionale che è stato per ben cinque volte indicato come il miglior CEO in Italia» e ringraziandolo in particolare per l'aiuto profuso al Veneto anche nei più difficili giorni del Covid.

Messina ha ricordato come proprio nel Veneto affondino le radici del Banco Ambrosiano Veneto, che assieme a Cariplo nel 1998 diede vita a Banca Intesa, cresciuta poi negli anni con successive e altrettanto importanti aggregazioni.

Intesa legata a territorio Nord Est

Messina ha indicato «le responsabilità sociali, culturali e ambientali» quali «elementi qualificanti e distintivi» di Intesa Sanpaolo, valori «insiti nel dna della banca» e «condivisi» con le Fondazioni azioniste, come la Fondazione di Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, che «rappresentano un punto di riferimento essenziale per il territorio e che da sempre pone grande rilevanza al sociale, oltre che a particolari ambiti quali l'istruzione e l'università, nonché l'arte e la cultura che costituiscono elementi fondamentali per la valorizzazione della comunità».

Messina si è di fatto dichiarato pronto ad affiancare le ambizioni del territorio. Un posizione che ha una forte logica industriale, visto che la banca ha una posizione dominante nell’area frutta cena dell’acquisizione di Banco Popolare di Vicenza e Veneto Banca.

Grande valenza politica

Ma ha anche una grande valenza politica nella misura in cui molte delle anime che compongono l’azionariato di Intesa Sanaolo, prima fra tutte la Fondazione Cariplo, preferirebbero una successione nella leadership della Lega che allontani il sovrasta Matteo Salvini a favore di Luca Zaia e, soprattutto, di Giancarlo Giorgetti, ministro delle Finanze ed ex delfino dello stesso Salvini, considerato più adatti a reggere una Lega partito di Governo non più barricadera.