La banca chiude il 2023 con un utile di oltre due miliardi e torna alla cedola. I rischi legali sotto quota 1 miliardo. La banca ha tre miliardi di capitale in eccesso da gestire.

Dell'inviato Giuseppe Failla, pubblicista italiano di finewsticino.ch

A Siena, sul fronte bancario, è tempo di rinascimento. La cura da cavallo che il Monte dei Paschi subisce da anni per evitare il fallimento e la scomparsa della banca più antica al mondo ha dato i suoi frutti.

Il Monte dei Paschi di Siena (Mps) ha chiuso il 2023 con un utile netto di 2,052 miliardi, dato che si confronta con la perdita di 178 milioni del 2022. Grazie a questo risultato netto la banca dopo 13 anni propone un dividendo di 0,25 euro per azione, oltre le attese degli analisti.

Un livello considerato din assoluta eccellenza

La performance dei risultati del 2023 si basa sul netto miglioramento della performance operativa con il risultato operativo lordo salito a 1,954 miliardi con una crescita di oltre il 90% rispetto all’anno precedente.

Il cost/income al 49%, un livello considerato din assoluta eccellenza. Il petitum per i rischi legali straordinari scende a 890 milioni. Ma la notizia migliore, se possibile, è arrivata dai rischi su contenziosi legali, per anni una sorta di aneurisma nel bilancio del Monte sempre pronto a scoppiare.

Rischi per 890 milioni

L’ammontare del petitum per i rischi legali straordinari si è ridotto a circa 890 milioni, non considerando la causa promossa dai fondi Alken per 450 milioni, riguardo la quale, dopo la già positiva sentenza di primo grado, a dicembre 2023 è stata emessa una sentenza a favore della banca da parte della Corte d’Appello di Milano.

Per la prima volta, da anni, i rischi legali sono scesi sotto la soglia di 1 miliardo di euro. Questo dato è stato lungo uno dei motivi per cui la banca non riuscivo a trovare un partner.

Autore del miracolo senese

Luigi Lovaglio, il ceo del Monte dei Paschi autore del miracolo senese, nel corso della conference call con gli analisti ha spiegato che il Monte «ha scalato una montagna con uno zaino molto pesante». Lo zaino pesante, spiega Lovaglio, era il petitum dei contenziosi che si e' ridotto a 900 milioni a fine anno oltre ai 450 milioni del contenzioso Alken che ha pero' gia' avuto due sentenze positive per la banca.

Lovaglio ha poi aggiunto che il ritorno alla cedola non rimarrà un fatto isolato. Il dividendo, ha spiegato, «non sarà 'una tantum' ma in futuro le cedole saranno regolari e sull'utile lordo del 2024, che sara' in linea con il risultato dello scorso anno, ci sara' un payout del 50%» considerando il 'tesoretto' di 2,6 miliardi di Dta (Deferred tax Asset) che potranno trasformarsi in crediti fiscali.

Capitale in eccesso

Il 2024 sara' un anno «molto importante» per il Monte dei Paschi ha poi voluto sottolineare Lovaglio ricordando che il management e' conscio di avere l'opportunità di ottimizzare il capitale in eccesso per 3 miliardi «perfino cogliendo le opportunità all'interno delle partnership che gia' abbiamo». «E’ bello avere domande su cosa fare con tanto capitale, due anni fa certo non l'avreste fatta» ha risposto a un analista.